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(ibidem)_Planum_Readings_no.10/2018_Cover

Issue (IBIDEM) no.10
Planum Readings | 1 Editoriale
11 Letture e 1 Storia di copertina

from (IBIDEM) Planum Readings

Come accade di solito, i libri recensiti in questo numero di (ibidem) toccano svariati argomenti. Tra questi, l’abusivismo edilizio può dirsi il primus inter pares. Ne discute appassionatamente Alberto Clementi leggendo Territori dell’abusivismo. Ne mostrano alcuni aspetti inconfondibili tanto la copertina quanto il reportage fotografico dalla costa salentina, curato da Agim Kërçuku e Paolo Romanò. Quando il morbo italico del condono edilizio contagia il legislatore, come di recente per Ischia, oppure quando tragici eventi climatici fanno strage dentro abitazioni costruite in luoghi insicuri, come a Casteldaccia, ai cittadini rispettosi delle regole non rimane altro sentimento che lo sconforto. 



Il condono edilizio comunica chiaro il messaggio che leggi e regolamenti per l’uso del suolo si possono violare quasi impunemente, perché quel che oggi è una violazione del diritto potrebbe domani non esserlo più con il disbrigo di una pratica amministrativa e il pagamento di una sanzione. La morte di chi abita dentro case che non dovrebbero sorgere là dove sono fa sentire come insufficiente la vigilanza di chi è preposto alla sicurezza del territorio.
La libertà di domicilio è un bene costituzionale che tuttavia non può e non deve entrare in contrasto con la salute pubblica e il rispetto delle leggi su cui si fonda la convivenza civile. Lo ius aedificandi è connaturale alla proprietà del suolo, tuttavia non si può esercitarlo in contrasto con quel reale patto di cittadinanza che è il piano urbanistico. Oltre le ragioni della tecnica, oltre i calcoli e le previsioni del rischio ambientale ‒ che nei piani trovano ancora poco spazio ‒, l’abusivismo nega alla luce del sole l’idea che una collettività possa darsi regole per l’uso del suolo e che tali regole siano degne di rispetto in quanto patrimonio comune dei cittadini.

FIRST COLUMN / ENGLISH ABSTRACT

As usual, the books reviewed in this issue touch on various topics. Among these, unlawful development may be called primus inter pares. Alberto Clementi passionately discusses this topic in his review of Territori dell’abusivismo. Some unmistakable examples can be viewed on the cover as well as in the photographic reportage from Salento coast, by Agim Kërçuku and Paolo Romanò. The disease of building amnesty, as it recently occurred on Ischia island, chronically affects Italian legislatures. Dramatic climate events cause people to die in their homes built in unsafe areas, as in Casteldaccia near Palermo. Thus, citizens respectful of the law are left with no other feeling than discouragement. Building amnesty clearly conveys the message that land use regulation can be violated almost with impunity, because what is a violation today may no longer be so tomorrow through the payment of a fine. The tragic death of people living in homes that should not be built where they are discredits the authorities responsible for population safety.
Freedom of domicile is a constitutional value that, by no means, can or must conflict with public health and the rules of civil coexistence. The right to build is intrinsic to land ownership. However, it cannot be exercised in conflict with the covenant of citizenship, which is the land use plan. Beyond technical reasons, beyond predictions and preparedness for environmental hazards ‒ yet insufficiently addressed by these plans ‒, unlawful development denies in broad daylight the idea that a local community can adopt restrictive rules for the use of land, and that these rules are worthy of respect because they are a common good for citizens.

Luca Gaeta, "Prima Colonna"
in (ibidem) Planum readings n.10, vol.2/2018


INDICE | LIST OF CONTENTS


• Prima Colonna
Luca Gaeta

EDITORIALE
• Urbanisti, su la testa
Alberto Clementi

LETTURE
• 
Ippodamo, la politica e il piano
Luca Gaeta
• Creare spazio al possibile. Progetti e utopie tra storia, critica e didattica
Francesca Mattei
• Lezione a classi unite
Lorenzo Mizzau
• Autobiography of a Planner and Visionary
Jukka Heinonen
• Abitare i margini, progettare l’accoglienza
Nausicaa Pezzoni
• Milton Keynes, la città paradosso
Emma Puerari
• Civitas, territori resilienti e gestione dell’emergenza
Angela Colucci
• Periferie oltre la marginalità
Carlotta Fioretti
 Il patchwork come metafora e come modello
Marco Baccarelli
• Chi rimane fuori? Le politiche abitative come specchio della città
Jacopo Lareno Faccini
• 
Il continuo urbano-rurale in Cina: conservare un patrimonio fragile
Giulia Setti


STORIA DI COPERTINA
• Spazi della negazione/negoziazione
Testo e selezione fotografica a cura di Agim Kërçuku e Paolo Romanò


LIBRI RECENSITI:
1. Francesco Curci, Enrico Formato, Federico Zanfi, a cura di, Territori dell’abusivismo. Un progetto per uscire dall’Italia dei condoni, Donzelli, Roma 2017.
2. Filippo Barbera, Ippodamo di Mileto e gli ‘inizi’ della pianificazione territoriale, FrancoAngeli, Milano 2017.
3. Alessandro De Magistris e Aurora Scotti, a cura di, Utopiae finis? Percorsi tra utopismi e progetto, Accademia University Press, Torino 2018.
4. Richard Sennett, Costruire e abitare. Etica per la città, Feltrinelli, Milano 2018.
5. Trausti Valsson, Shaping the Future. Ideas-Planning-Design, Fjölvi Publishers, Reykjavik 2017.
6. Andrea Membretti, Ingrid Kofler e Pier Paolo Viazzo, a cura di, Per forza o per scelta. L’immigrazione straniera nelle Alpi e negli Appennini, Aracne, Ariccia 2017.
7. Ruben Baiocco, L’ultima new town. Milton Keynes tra welfare e scelta individuale, Quodlibet, Macerata 2017.
8. Mattia Bertin, Per esser pronti. Ripensare la gestione dell’emergenza in città, FrancoAngeli, Milano 2018.
9. Agostino Petrillo, La periferia nuova. Disuguaglianza, spazi, città, FrancoAngeli, Milano 2018.
10. Carlo Pisano, Patchwork Metropolis. Progetto di città contemporanea, LetteraVentidue, Siracusa 2018.
11. Antonio Tosi, Le case dei poveri. È ancora possibile pensare un welfare abitativo?, Mimesis, Sesto San Giovanni 2017.
12. Maurizio Meriggi, L’architettura del continuo urbano-rurale in Cina. Insediamenti Hakka nel Guang-dong Orientale, Araba Fenice, Boves 2018.

Immagine di copertina: Torre Chianca, marina di Lecce: palo della pubblica illuminazione ‘affogato’ in un cordone dunale
Foto di Francesco Curci 2018 ©

(ibidem) Planum readings n.10/2018.
Supplemento al n.37, vol II/2018 di Planum The Journal of Urbanism


 

(ibidem)_Planum_Readings_no.10/2018_Quarta Territori dell'abusivismo_Curci et al.jpg Ippodamo di Mileto_Barbera.jpg Utopiae finis?_De Magistris Scotti.jpg Costruire e abitare_Sennett.jpg Shaping the future_Valsson.jpg Per forza o per scelta_Membretti et al.jpg L'ultima new town_Baiocco.jpg Per esser pronti_Bertin.jpg La nuova periferia_Petrillo.jpg Patchwork Metropolis_Pisano.jpg Le case dei poveri_Tosi.jpg L'architettura del continuo urbano rurale in Cina_Meriggi