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SPAZI CHE CONTANO
Il progetto urbanistico
in epoca neo-liberale
di Cristina Bianchetti
pp.VIII-120, 2016 | ISBN 9788868435400
L’urbanistica non può essere pratica acquiescente: essa non può che rimanere continuo esercizio di radicale critica sociale.
(Bernardo Secchi, 2005)
L’attacco al riduzionismo funzionalista negli anni settanta veniva portato avanti entro almeno due differenti angolazioni. Da un lato Henri Lefebvre, a sfidare l’ortodossia marxista. Dall’altro, la pista anarchica di Colin Ward. La critica al riduzionismo funzionalista è già tutta lì, compresa negli attacchi rivolti all’incapacità del funzionalismo di cogliere l’essenza della città. Oggi il progetto urbanistico rischia di finire entro le maglie di un nuovo funzionalismo. Questa l’ipotesi che il libro propone, a valle di alcune ampie ricerche condotte su territori europei. Il progetto contemporaneo è, di nuovo, un progetto funzionalista perché gioca tutto su aspetti percettivi, di sensibilità, di comfort; sulla necessità di rinforzare identità e abitabilità per un soggetto scarnificato e astratto; rende lo spazio e la società piatti.
Spazio e società non sono piatti, neppure negli anni della crisi che molte cose ha ridotto. Al contrario, i territori europei mostrano questioni complesse che hanno a che fare con le ambiguità del vivere assieme in società individualizzate, con l’intimità e l’esibizione, con il deflagrare dei diritti relativi all’abitare, in un’epoca segnata dalla loro forte restrizione. Scopo di questo libro è mettere in evidenza questi snodi affinché essi mantengano la loro problematicità. Gli spazi della condivisione, dello stare entre nous, dell’abitare felice nella dispersione, delle passioni gioiose e di quelle tristi, dell’intimité e dell’extimité, gli urban interiors, gli spazi generati dalla desingolarizzazione dei diritti funzionano in questo modo. Hanno una certa efficacia nel disvelare, teatralizzandolo, l’orizzonte normativo del reale.
Sono spazi che contano esattamente in questo senso: per rapporto ai soggetti, ai corpi, alle passioni, alle pratiche.
INDICE
I. NUOVI FUNZIONALISMI. INTRODUZIONE
1. Riduzioni
2. Confutazioni
3. Territori in crisi
II. FAMILIARE ED ESTRANEO. I GIOCHI DESTRUTTURATI DELLA CONDIVISIONE
1. La città: un corpo fatto di individui
2. Ribaltamenti di gerarchie e valori
3. Giochi minuti e inediti teologismi
4. L’aggressività a fondamento del noi
5. Self Building City
6. Differenziali, progetti e politiche
III. CORPI E SPAZI. LA REDISTRIBUZIONE DELL'EGEMONIA SIMBOLICA DEL PUBBLICO
1. Il patriottismo della Costituzione e il suo disfarsi
2. Intimité, extimité, public
3. Urban interiors
4. La potenza pubblica dell’interno
5. Un umanesimo scarnificato e astratto
6. Devozioni ed ex-voto
IV. SOVRANITA' E CONFLITTO. IL DEFLAGRARE DEI DIRITTI
1. Storie (quasi) dimenticate
2. Repêchages
3. Desideri e diritti
4. La de-singolarizzazione delle preferenze
5. Bundle of rights
6. Legittimazioni
V. SPAZI CHE CONTANO. NOTA CONCLUSIVA
1. Il progetto in epoca neo-liberale
2. Conseguenze e principi
3. Ancora realismo?
4. Spazi che contano
Indice dei nomi
L'AUTRICE:
Cristina Bianchetti è Professoressa di urbanistica al Politecnico di Torino, dove è stata preside vicario. Ha insegnato nelle facoltà di Architettura di Pescara, Venezia e Milano. E’ membro designato della Scuola di dottorato del Politecnico di Torino, del collegio del dottorato della Scuola di dottorato dello Iuav di Venezia. E' inoltre membro del comitato di redazione de L’indice e coordinatrice della collana “cp - Critica del progetto” di Donzelli. Si occupa di critica del progetto urbanistico contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Abitare la città contemporanea (Skira 2003); Urbanistica e sfera pubblica (Donzelli 2008); Il Novecento è davvero finito. Considerazioni sull’urbanistica (Donzelli 2011); Territori della condivisione. Una nuova città (curatela; Quodlibet 2014).
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