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Il Novecento è davvero finito
Considerazioni sull'urbanistica
Cristina Bianchetti
Un profondo cambiamento segna l’urbanistica e l’architettura di questi ultimi due decenni e si esprime come lontananza dal progetto moderno, apertura di nuovi problemi, modifiche di linguaggi e tecniche. Al cambiare di tutto o quasi si sovrappone un discorso critico che non è mai sembrato così disarmato, poco attento a osservare ciò che l’urbanistica fa, il modo in cui argomenta ciò che fa, in cui interpreta problemi, chiarisce intenzioni, produce giustificazioni, cambia linguaggi. Manca una migliore descrizione dell’urbanistica e del suo progetto che sia anche un tornare a descrivere, osservare, interpretare i temi del discorso urbanistico; chiarire ed esplicitare i modi messi in atto per ordinare il mondo sensibile esercitando un’azione politica al di là degli aspetti normativi e della ricostruzione del negoziato. In mancanza di un tale atteggiamento è fin troppo facile parlare di difficoltà, sconfitta, impoverimento.
Scopo di questo libro è provare a descrivere alcuni aspetti dell’urbanistica italiana di questi ultimi vent’anni. Al di fuori di un atteggiamento nostalgico, di perdita e al di fuori di una entusiastica accettazione delle condizioni contemporanee. Un tale compito si giustifica con la convinzione che entro una situazione difficile permangano importanti spiragli di conoscenza e azione, che lo sfondo disegnato da coloro che pensano a un impoverimento sia realistico, ma non racconti tutto. Che in esso si possa riallacciare un’azione affermativa: una certa libertà di movimento e di pensiero.
(Source: C. Bianchetti, Il Novecento è davvero finito, Donzelli Editore )
CONTENTS
Introduzione. Spazi praticabili
1. Riformismi
2. Il discorso sulla città
3. Osservare il mutamento
4. Quattro temi
I. Inerzie
1. Forme della descrizione
2. Lo sperimentalismo degli anni novanta
3. La dispersione è finita, le sue storie no
4. Critica della ragione morfologica
5. La decrescita: un salto all’indietro
6. Conclusioni
II. Nuove virtù
1. Abitare
2. La casa isolata è un sogno senza avvenire
3. Riscritture del lusso
4. Vecchi e nuovi funzionalismi
5. Vivre ensemble
6. Mistica del buon abitare ed etnografie urbanistiche
7. Conclusioni
III. Teatralità minori
1. Riscritture
2. La sfera pubblica non è più duratura
3. Théâtres en plein air
4. Ceti medi
5. Chi norma lo spazio pubblico?
6. Prossimità e condivisione
7. Il controllo estetico dello spazio
8. Conclusioni
IV. Disancoraggi
1. Tre posizioni riformiste
2. Una nuova forma di piano
3. Ancora uno scarto
4. Principi di giustificazione
5. Congruenze con le forme dell’azione politica
6. Conclusioni
Conclusione. Quiete, convergenze, disaccordi
Indice dei nomi
ABOUT THE AUTHOR:
Cristina Bianchetti è professore di Urbanistica e preside vicario della I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Ha insegnato nelle scuole di Pescara, Venezia, Milano. È nel comitato di redazione della rivista «L’Indice dei libri del mese». Tra i suoi scritti Pescara (Laterza, 1997),Abitare la città contemporanea(Skira, 2003), Urbanistica e sfera pubblica (Donzelli, 2008).
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