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Regole progettuali del sistema del verde urbano </br> Roma 5-6 Dicembre 2011, Università degli Studi Roma 3, Facoltà di Architettura

Tema del Convegno






I.

Il sistema del verde viene oggi riproposto in alcuni piani urbanistici più recenti secondo un disegno di struttura caratterizzato dalla continuità e dal paradigma reticolare; esso è utilizzato come componente primaria delle operazioni di riqualificazione ed integrazione della città consolidata, della periferia in formazione delle aree periurbane ed infraurbane caratterizzate dalla diffusione insediativa. L'efficacia del sistema del verde è nella capacità di porsi come elemento ordinatore sia della città considerata nel suo insieme che delle realtà locali componenti. La costruzione delle reti verdi si avvale, oltre che degli elementi verdi tradizionali (parchi, giardini, viali alberati), del riuso a fini ambientali di aree residuali urbane, di siti produttivi dismessi o di tracciati di reti infrastrutturali in disuso.
Il ciclo di conferenze intende fornire al tema generale un gruppo di esempi di recupero nell'organizzazione urbana di aree dismesse attraverso la costruzione delle reti verdi urbane e locali. Essa è finalizzata a rendere disponibile attraverso l'esame di casi di studio un patrimonio di esperienze, di tecniche di valutazione e di modalità di gestione ampiamente sperimentate in Germania confrontandole con casi Italiani. I casi di studio sono scelti considerando molteplici tipologie significative di situazioni territoriali, di condizioni problematiche e di strategie di risposta a costituire, come detto, un dossier di conoscenze e metodi di intervento utilizzabile dalle ricerche universitarie coinvolte.

II.
Il ciclo di conferenze indaga su:
• i nuovi significati attribuiti al verde urbano con l'impiego del paradigma reticolare (nodi e reti, continuita' ed integrazione);
• il ruolo che questo puo' assumere quale strumento di riqualificazione ed integrazione urbana ed ambientale, attraverso il riutilizzo degli spazi in dismissione e delle aree residuali;
• la reale fattibilita' ed efficacia, insieme ai limiti, delle tesi generali e delle sperimentazioni progettuali proposte o avviate su questi temi.


Tra le tipologie di aree dismesse, disponibili per la costruzione delle reti verdi, sono da indagare:
• cavita' morfologiche ed i depositi di materiale di risulta provocati da attività estrattiva per interventi di rimodellamento e rinaturalizzazione;
• fossi e canali per interventi di trasferimento delle risorse idriche, da rinaturalizzare (come ad es. il Boye System di Essen) e di inserimento di funzioni per il tempo libero e lo sport;
• approdi per la realizzazione di nuovi fonti urbani (come ad es. l'Inner Harbour di Duisburg);
• percorsi interni alle aree industriali per la definizione dei tracciati stradali;
• linee ferroviarie abbandonate e le grandi infrastrutture stradali di servizio alle aree industriali per realizzare parchi lineari;
• percorsi di mobilita' lenta ciclopedonale (come ad es. la rete ciclopedonale di Monaco, i percorsi pedonali di Aquisgrana);
• edifici industriali dentro la citta' consolidata ed i tessuti industriali e logistici (organizzati o spontanei) della periferia per interventi di trasformazione, in spazi verdi e per la cultura, per la residenza sia di lusso che sociale;
• grandi superfici impermeabili da trasformare in suoli permeabili;
• concentrazioni residue di alberature urbane per gli interventi di forestazione urbana.

III. OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI
• ricostruire le regole progettuali, spaziali e funzionali del sistema del verde urbano, nel suo ruolo strutturante le due scale progettuali dell'intera citta' e delle componenti locali, e nella funzione specifica di recupero urbano di aree di dismissione o in trasformazione d'uso, attraverso l'esame e la valutazione di piani di alcuni progetti urbani espressivi di diverse situazioni problematiche e strategie di intervento.
• produrre un rapporto/dossier descrittivo e di confronto con metodo unificato (schede) dei casi di studio esaminati e delle valutazioni ed indirizzi a fini operativi da essi selezionati.
• il ciclo di conferenze vuole rileggere l'esperienza dell'Emscher Park, ampiamente documentata e presentata, alla luce delle tipologie di riuso degli spazi che questa esperienza offre alla letteratura sul tema. La realizzazione del Parco Regionale e la rinascita del fiume Emscher avviata nel 1991 e' ad oggi il piu' importante e piu' riuscito intervento di riqualificazione di una vasta regione industrializzata. Con la ristrutturazione dell’industria pesante la Regione presentava numerose aree abbandonate ed inquinate. Il bacino della Ruhr aveva problemi di natura urbanistica, ambientale e sociale che sono stati affrontati e risolti dal governo regionale del Land-Renania-Westfalia con l 'istituzione della Societ IBA Emscher Park S.r.l. (Internationale Bauausstellung E.P.- International Building Exhibition E.P.). La societa' ha coordinato gli interventi e la trattativa con le parti sociali interessate dal progetto di recupero. 

IV. CICLO DI CONFERENZE
Il ciclo di conferenze si inserisce all'interno di tre diversi percorsi di ricerca universitari italiani:
Questioni di rigenerazione urbana: scenari, strategie, strumenti, competenze
a cura della prof.ssa  Anna Palazzo
DIPSU, Università degli Studi di Roma Tre
Sistemi verdi urbani e metropolitani
a cura dell'arch. Lucia Nucci
DIPSU, università degli Studi di Roma Tre
• Ripensare Marghera
a cura dell'arch. Esther Giani
in collaborazione con il Prof. Giancarlo Carnevale

Dipartimento unico della ricerca Iuav