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Planum Events 02.2013 DAStU Urbanistica '14 | XII Incontro - Not only market

4 March 2014 – 14 January 2013

DAStU Urbanistica '14
Ciclo di Seminari
Not only market. How activities of consumption modify space, identity and practices of urban design and planning

Milano, Italy
Politecnico di Milano 
DAStU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani
CICLO DI SEMINARI 'URBANISTICA '14'
Responsabili: Gabriele Pasqui e Andrea Di Giovanni

In tempi di crisi, nei quali i temi della città, del territorio e del paesaggio sembrano drammaticamente assenti dall’agenda pubblica, l’urbanistica si presenta sempre più come un campo di pratiche e di saperi articolato, nel quale una varietà di prospettive ed approcci tendono progressivamente a differenziarsi e specializzarsi dentro esperienze innumerevoli e apparentemente irriducibili.

La rilevanza specifica e le prospettive di successo dei molti e diversi modi di fare urbanistica oggi non potranno che dipendere dal giudizio che la società esprimerà in relazione alla capacità dei nostri saperi di trattare problemi e istanze sociali rilevanti nel prossimo futuro.
Questo ciclo di incontri seminariali intende contribuire a delineare e discutere la specificità di approcci plurimi che si confrontano – entro diverse prospettive – con alcune delle questioni pertinenti e rilevanti per la cura del territorio e per il fare urbanistica oggi.



XII INCONTRO
4 MARZO 2014 | h. 14.30 
Via Bonardi 9 | Spazio Aperto | Edificio Nave (Livello - 1) 
"Not only market. How activities of consumption modify space, identity and practices of urban design and planning"
Corinna Morandi, Marichela Sepe, Chiara Rabbiosi
discussants: Ali Madanipour, Giampaolo Nuvolati, Pierluigi Salvadeo
For further informations see the file in download



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A wide range of consumption and exchange related activities have a major role in defining urban space and places. These activities are actually able to change the image, the identity and the shape of the urban space. The contemporary city is a complex entity where many kinds of physical and virtual infrastructures, flows of representations and networks coexists and mutate continously. Consequently, the task of policies and urban planning, which try to observe and interpret a renovated urbanity, is increasingly hard.
The aim of the seminar, opened by Corinna Morandi, is to stimulate an inter-disciplinary debate on the redefinition of spaces an places as a consequence of new consumption practices and services. The occasion for this debate is the presentation of two books:
• "Planning and places in the city. Mapping place identity" (Routledge 2013) by Marichela Sepe;
"Nuovi itinerari del consumo. Gli outlet village tra esperienza dello shopping e dinamiche territoriali" (Maggioli 2013) by Chiara Rabbiosi.
The books concern key topics such as placemaking, spatial dimension of the practices of consumption, and tools of analysis and interpretation of such phenomena.
 



ARCHIVIO INCONTRI PRECEDENTI

• I Incontro | 14.01.2013

CRISI, PROGETTAZIONE E COESIONE SOCIALE. IL PROTAGONISMO SOCIALE OLTRE LA DELIBERAZIONE
Sandro Balducci, Gabriele Pasqui, Paola Savoldi
Discutono con Giovanni Laino del suo recente libro "Il fuoco del cuore e il diavolo in corpo" (Franco Angeli 2012)
La crisi delle democrazie è uno dei teatri della mutazione. La democrazia associativa con pratiche sociali che implicano direttamente le persone è una delle strade promettenti per attraversare la crisi. È necessario superare ogni approccio dottrinario, lavorare con cura e abitare le ambiguità. Ripensando al contributo offerto da alcuni testimoni italiani degli anni Cinquanta e riflettendo su molti anni di esperienze fatte a Napoli, con questo libro rivolto a coloro che si occupano di democrazia, politiche urbane e partecipazione, l'autore sostiene che è necessaria una riconsiderazione profonda di alcune categorie di fondo, facendo tesoro delle elaborazioni di altri contesti ma trovando anche una via originale. Si tratta di ripensare l'universalismo, superare le visioni unitariste, la contrapposizione fra efficacia della democrazia e ruolo delle élite o quella fra iniziative dal basso e aperture dei processi da parte dei responsabili del governo, praticando una convivenza con le differenze che vada oltre la tolleranza.


• II Incontro | 13 febbraio 2013
SUOLO, AMBIENTE, CULTURA CIVILE
Stefano Moroni e Graziella Tonon 
Discutono con Elena Granata e Paolo Pileri del loro recente libro "Amor Loci" (Cortina, 2012)

Se il modo in cui una società si prende cura della terra è indice della sua cultura civile, in Italia non mancano segnali d’allarme. Negli ultimi vent’anni il suolo e il paesaggio sono stati minacciati in forme senza precedenti, con grave perdita di risorse agricole, di cibo, di paesaggi e di beni comuni.
Un cambio di rotta appare urgente. Dal suolo dipende il destino della nostra cultura e la qualità del nostro futuro. La dissipazione degli spazi aperti è da leggersi come l’esito di una profonda crisi culturale che affonda le sue radici nell’incuria e nella mercificazione del suolo e dell’ambiente.
Prendersi cura della terra deve diventare tensione irrinunciabile che sostanzia ogni progetto ambientale e sociale. Un’attitudine che abbiamo chiamato amor loci.
Il suolo è la questione intorno a cui si intende richiamare a impegno e responsabilità le scienze, la politica e l’urbanistica, a lungo distratte e silenti di fronte alla rovina del Bel Paese. Cambiare rotta richiede la convergenza di saperi diversi, nuove sintesi tra pensiero ecologico e prassi politica entro un processo vitale che sappia tradurre le conoscenze scientifiche in atti politici concreti e coraggiosi. Per questo, il libro vuole proporre al lettore alcune riflessioni che, mentre denunciano la gravità dei problemi, non rinunciano a indicare possibili soluzioni.


 III Incontro | 13.03.2013
UN MASTERPLAN PER LE AREE MILITARI DI PIACENZA
Davide Ponzini e Marialessandra Secchi

Riflettono con Francesco Infussi e Gabriele Pasqui sulle condizioni e sugli esiti di un articolato processo di progettazione urbanistica
L’alienazione, l’immissione sul mercato e la valorizzazione di aree e immobili militari si presenta oggi come un elemento centrale di una nuova stagione dei processi di dismissione. La lunga riflessione che li ha riguardati richiede, però, di essere ripensata, anche in ragione della particolare congiuntura economica in cui ci troviamo. Le aree militari possiedono connotati specifici - l’essere pubbliche,storiche e centrali - che le rendono un’occasione rilevante per la definizione e l’implementazione di strategie urbane unitarie, soggette a processi decisionali particolarmente complessi. Il caso di Piacenza costituisce un’opportunità per avviare riflessioni sia sui processi di valorizzazione nei contesti locali, sia sulle metodologie progettuali utili ad orientarli.


• IV Incontro | 14.05.2013
RINNOVAMENTO ISTITUZIONALE E RINASCITA CIVICA
Giulio Ernesti, Giampaolo Nuovolati, Nicoletta Rangone

Discutono con Stefano Moroni del suo recente libro "La città responsabile" (Carocci, 2013)
Nonostante il prolungato successo degli insediamenti urbani come attrattori di persone e produttori di ricchezza, l’impressione comune è che qualcosa si sia incrinato nel loro funzionamento. Due appaiono gli elementi cruciali per mantenere – e, sperabilmente, esaltare – i vantaggi di quelle dense concentrazioni di individui e attività che sono le nostre città: da un lato, istituzioni pubbliche locali più affidabili e selettive, che si concentrino solo sui problemi realmente fondamentali della convivenza urbana, garantendo, anzitutto, una regolazione semplice, imparziale e stabile, e abbandonando, al contempo, eccessi di interventismo, burocratismo e discrezionalità; dall’altro, cittadini che usino più attivamente e creativamente le loro libertà ma con maggiore onestà. Il libro affronta entrambe le questioni proponendo di mettere al centro di un indispensabile rinnovamento istituzionale e di un’auspicabile rinascita civica un ideale forte di “responsabilità” (pubblica e privata) che implica un’inedita alleanza tra una particolare etica delle regole e una particolare etica delle virtù. La prospettiva è di individuare le condizioni per una città che garantisca, contemporaneamente, giustizia, sussidiarietà e prosperità.


• 
V Incontro | 13.06.2013
FARE URBANISTICA MENTRE TUTTO CAMBIA
Patrizia Gabellini
Alla straordinaria fase espansiva, durata oltre dieci anni a partire dalla metà degli anni Novanta, ha corrisposto la definizione di un doppio livello (strutturale e operativo) della pianificazione comunale che doveva consentire maggiore flessibilità sganciando la strategia territoriale, di durata a priori indeterminata e rivedibile secondo necessità, dalle scelte attuative cadenzate nel tempo, riferite alle disponibilità degli operatori di attivarsi e alle possibilità di investimento pubblico. In quella stessa fase si è concepita la perequazione urbanistica che, introducendo il trasferimento dei volumi in cambio di dotazioni pubbliche, sottindendeva un'ampia disponibilità ad assorbire quei volumi, dunque un mercato in espansione.
Nel secondo decennio del Duemila, costringono a un radicale ripensamento sia la percepibile decrescita, sia l'evidente crisi ambientale e gli effetti del cambiamento climatico che l'accentuano.
L'ipotesi è che non si tratti tanto di una crisi di ruolo o disensa dell'urbanistica, quanto di una crisi di rappresentazione delle dinamiche presenti e degli scenari futuri e, semmai, di una strumentazione urbanistica concepita in un'altra stagione dell'economia, caratterizzata da forti aspettative nei confronti della crescita.
Paradossalmente, proprio il fenomeno del restringimento urbano e le operazioni forzosamente limitate e discontinue di rigenerazione, assieme alla velocità delle trasformazioni nei modi d'uso del territorio e alla mutevole mappa delle aree in declino, richiedono più urbanistica, ma anche un'urbanistica modellata sulla necessità di rispariare risorse e crearne di nuove, capace di coniugarsi con le politiche ambientali ed economiche.

• VI Incontro | 27.06.2013
NEW TOURISM IN THE 'NEW BERLIN'?
Johannes Novy 
Tourism, long considered a rather negligible factor in processes of urban and economic development, has in recent decades evolved into a key driver of contemporary urban change in cities around the globe. Berlin, currently Europe’s third most popular urban destination, illustrates the increasingly powerful role of tourism in processes of urban development and, additionally, also represents in intriguing case to reflect upon the changing face of urban tourism and related forms of mobility and ‘place consumption’ as well as the increasing salience of tourism as a policy concern and issue of contestation and conflict.

• VII Incontro | 10.07.2013
DALL'INTERNET DELLE COSE ALL'INTERNET DEI LUOGHI
Maurizio Ferraris
L’utilizzo pervasivo di servizi mobili che consentono in qualunque momento e da qualunque luogo di attivare relazioni prossime e remote apre molte nuove prospettive di indagine e di progetto. Le tecnologie digitali consentono di vedere in modo nuovo il rapporto tra cose e luoghi, tra esperienza e conoscenza. Il seminario discute dunque del concetto di ‘Internet dei luoghi’ sul terreno interdisciplinare delle scienze umane e di quelle tecniche, riconoscendo una possibile analogia tra rete materiale e rete virtuale, tra luoghi (places) delle reti territoriali e nodi (sites) della rete Internet. Il confronto teorico è anche finalizzato ad alimentare la parte operativa della ricerca “La smart region tra Torino e Milano. I servizi mobili come driver di innovazione territoriale in vista di Expo 2015”, che studia se e come è utile esplorare il tema delle relazioni tra ICT e spazio fisico in un contesto ampio e come i nodi territoriali possono cambiare in relazione ai nuovi usi consentiti (e forse indotti) dai sistemi immateriali delle comunicazioni mobili personali. 

• VIII Incontro | 9.10.2013
RIPARTIRE DALLE CITTA'
Francesco Vescovi
Le nuove sfide economiche e sociali introdotte dalla globalizzazione e la prospettiva inevitabile di un impegno per uno sviluppo sostenibile hanno portato in più modi l’agenda politica europea a porre al centro dei propri programmi le città quali risorse primarie per la rigenerazione dei territori e per la distribuzione del benessere presso le popolazioni.
In Inghilterra questo movimento ormai diffuso di rinascita urbana ha portato il governo neolaburista, opportunamente indirizzato dal rapporto di ricerca della Urban Task Force del 1999, a rinnovare il vecchio sistema di piano e a istituire nuove risorse normative, burocratiche e finanziarie per arrestare il declino fisico ed economico di molte aree urbane, sostenendo iniziative e progetti tesi a riportare abitanti e posti di lavoro nel cuore di città e metropoli.
Giunta oggi probabilmente al termine di questa virtuosa parabola, l’esperienza inglese costituisce un significativo punto di riferimento per quelle nazioni che riconoscano nelle proprie città il principio fondante della loro identità e cultura. 

• X Incontro | 22.10.2013
"Approssimazioni alla città"
Mariavaleria Mininni 
Lo spazio intorno alle città, invaso dalle urbanizzazioni ma costruito ancora dall’agricoltura, è investito da un processo di grande rinnovamento, mentre le categorie dell’urbanità e della ruralità hanno perso il loro potenziale euristico per descriverlo. Una cospicua parte di umanità abita e lavora nel periurbano, modificandolo incessantemente. Esso rimane ancora, però, uno spazio senza autore che si fa leggere criticamente come multispaziale. Non uno spazio topografico o metaforico ma di natura progettuale che nasce dal bisogno di ricostruire nuove condizioni di comfort e di benessere, che riesce a veicolare simboli, valori e desideri collettivi. Il periurbano può diventare un laboratorio formidabile di idee e progetti dove spazi e valori possono essere messi a fuoco rendendoli più riconoscibili. 

• IX Incontro | 18.12.2013
"Il futuro non è più quello di una volta"
Paolo Galuzzi e Piergiorgio Vitillo
La sfida d'innovazione nel progetto urbanistico consisterà sempre più nel rendere coerenti il senso della strategia urbanistica con i contenuti e le qualità dei programmi operativi e con l'apporto delle politiche urbane e urbanistiche, sviluppando progetti di trasformazione fisica che ne rappresentino una concreata traduzione attuativa.
La dimensione operativa permette di integrare una molteplicità di aspetti che non appartengono alla tradizinale "cassetta degli attrezzi" del progetto urbano e che riguardano i soggetti che intervengono; le risorse e i tempi della trasformazione; le politiche urbane e sociali; le capacità di ascolto, coinvolgimento, promozione, comunicazione, valutazione e selezione delle alternative progettuali; le tecniche di perequazione e compensazione urbanistica. Essa misura la sua efficacia nel tempo e nello spazio sulla duttilità operativa, sulla capacità di lasciare aperti - con poche regole certe - differenti approfondimenti e percorsi progettuali, nonchè sulla concreta misurazione delle risorse necessarie. In quest'accezione, la dimensione operativa si traduce in un dispositivo articolato e trasversale, efficace solo se inserito all'interno di uno scenario generale di riferimento e di concrete politiche urbane e sociali.Programmi e progetti urbani recenti presentati e discussi nel corso del seminario (il Piano degli interventi di Verona Sud, il Nuovo Quartiere Cornaredo a Lugano) vanno in questa direzione di sperimentazione e di ricerca.

• XI Incontro | 1
2.02.2014
"Un piano per Desio"
Arturo Lanzani
Desio ha conosciuto una tumultuosa crescita dello spazio urbanizzato nel corso dell’ultimo secolo, una crescita per lungo tempo inevitabile e strettamente associata a un poderoso sviluppo economico. Negli ultimi vent’anni però il quadro è progressivamente mutato: la crescita dell’urbanizzato è continuata senza sosta, nella sua incapacità di produrre un nuovo paesaggio urbano qualificato, e alle nuove urbanizzazioni – in un differente contesto economico – si sono sempre più spesso affiancati processi di sottoutilizzo, degrado e abbandono di spazi già urbanizzati, con un intollerabile spreco di risorsa suolo. Desio si trova oggi a un bivio. Può continuare a indirizzare l’attività edilizia sui pochi spazi aperti residui attraverso la generosa previsione di nuove aree edificabili. Oppure, tenendo conto di una fase di trasformazione strutturale dell’economia e della società, può indirizzare lo sviluppo in un’altra direzione, eliminando le previsioni di nuove edificazioni su suoli liberi. Per questa via diventa possibile riutilizzare il capitale fisso territoriale già presente (strade, fogne, lotti già urbanizzati), reimpiegandolo e reinterpretandolo; un riuso che in alcuni casi si confronta con i temi della memoria e che mette al lavoro ciò che c’è già e che si può e si deve far “fruttare”. Entro questa prospettiva c’è spazio per un’urbanistica che modifica l’esistente più che aggiungere, che produce slittamenti e inserzioni in un testo già dato più che produrre nuovi discorsi, che impara a gestire meglio l’esistente che con intelligenza migliora e riforma. 



INFORMAZIONI & CONTATTI
• DAStU Website

• Giulia Amadasi
Email: dastu@polimi.it 
Tel:
+39.02.2399.5406


 

Event schedule:

  • Start: 03-04-2014
  • End: 01-14-2013.
Planum Events 02.2014 DAStU Urbanistica '14 | XI Incontro - Un Piano per Desio Planum Events 06.2013  DAStU Urbanistica '13 | IX Incontro </br> Approssimazioni alla città Planum Events 10.2013 VIII Incontro | Ripartire dalle città Planum Events 06.2013 VII Incontro | Dall’Internet delle cose all’Internet dei luoghi Planum Events 06.2013 </br> IV Incontro | Rinnovamento istituzionale e rinascita civica Planum Events 06.2013  VI Incontro | New Tourism in the ‘New’ Berlin? Planum Events 06.2013 </br> V Incontro | Fare urbanistica mentre tutto cambia Planum Events 06.2013 </br> I Incontro | Crisi, progettazione e coesione sociale. Il protagonismo sociale oltre la deliberazione Planum Events 06.2013 </br> II Incontro | Suolo, ambiente, cultura civile Planum Events 02.2013 DAStU Urbanistica '14 | X Incontro - Il futuro non è più quello di una volta Planum Events 06.2013 </br> III Incontro | Un masterplan per le aree militari di Piacenza