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Planning Jerusalem.
Uno sguardo panoramico sull'urbanistica
nella Città Santa in relazione al conflitto
israelo-palestinese
Francesco Chiodelli
Il paper propone una panoramica sull’urbanistica a Gerusalemme in relazione al conflitto israelo-palestinese. La tesi argomentata è che la contesa per la Città Santa è di natura essenzialmente spaziale e che le armi privilegiate del conflitto sono quelle che incidono sul disegno dello spazio e sulle caratteristiche dell’ambiente costruito.
A tal proposito vengono presentate le principali strategie messe in campo dai sub-gruppi arabo ed ebraico. Il focus, in particolare, è sulle politiche istituzionali di disegno e organizzazione dello spazio promosse dalla Municipalità di Gerusalemme (nello specifico, con riferimento alla strategie di contenimento dell’espansione residenziale araba e di promozione dell’espansione residenziale ebraica nelle aree orientali della città).
"Le armi più efficaci della contesa israelo-palestinese per Gerusalemme sono quelle che incidono sull’uso del suolo, sul disegno dello spazio, sulle caratteristiche del corpo urbano [...]."
"[...] le strategie messe in campo dai residenti arabi di Gerusalemme Est sono per lo più di tipo simbolico e culturale: l’obiettivo è quello di rimarcare l’identità araba della città, nel tentativo di opporsi al processo di assimilazione portato avanti dalle autorità israeliane e di sottolineare l’irrinunciabilità di Gerusalemme nell’ottica della creazione di un futuro stato palestinese. Ciò si concretizza in un legame fortissimo tra i residenti arabi e la città: il semplice abitare a Gerusalemme costituisce in sé un atto politico, la manifestazione fisica delle rivendicazioni palestinesi sulla città [...]."
"Se le strategie dei residenti arabi nella contesa per Gerusalemme sono di carattere per lo più simbolico e informale (e al massimo demografico), e consistono in pratica nel cercare di mantenere (e ampliare) la propria presenza fisica in città, le strategie israeliane sono in ampia misura connesse al disegno e all’organizzazione formale dello spazio."
"[...] In questa direzione sono state però soprattutto le politiche abitative a giocare un ruolo chiave: tramite di esse l’amministrazione israeliana è stata in grado di promuovere un duplice processo, da una parte di contenimento dell’espansione edilizia araba, dall’altro di incoraggiamento dell’espansione edilizia ebraica (soprattutto nelle zone orientali della città). L’obiettivo è stato (ed è tuttora) duplice: sia quello di “conquistare territorio” nella parte orientale di Gerusalemme (impedendo al contempo che tale territorio sia occupato dalla popolazione araba), sia quello di modificare l’andamento demografico, cercando di contenere l’espansione demografica araba e di incentivare invece l’espansione demografica ebraica (vedi Yiftachel, 2006)."
Francesco Chiodelli
DiAP Dipartimento di Architettura e Pianificazione
Politecnico di Milano
Email: francesco.chiodelli@polimi.it
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Planum
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